La festa dell’acciuga. Sabato 24 agosto, dalle 18, panini con acciughe e vino saranno offerti dal Principato di Moransengo. Intrattenimenti per grandi e piccini con musica del Dj Matthew, cocktail, specialità del borgo e l’esibizione dei “Moransengo Dream Men”.
Festa dell’Acciuga – Al Pricipato di Morasengo
Il paese di Moransengo si adagia su una lunga dorsale collinare che domina la valle, confinante con i paesi di Brozolo, Cavagnolo, Cocconato, Tonengo. Come altri paesi della zona, il suffisso “-engo” sta a indicare la sua origine germanica e più esattamente longobarda. Il nome originale “Muratianum Astensium”, assegnatogli dai latini, venne successivamente modificato in Moransengum, dopo l’insediamento, intorno al 700 d.C., di un villaggio di popolazioni di origine longobarda. Moransengo, posto fin dalle origini sotto la Signora dei Marchesi del Monferrato, passò nei secoli X e XI sotto il dominio di diverse famiglie nobili, finchè Federico Barbarossa I nel 1164 lo rese al Marchese Guglielmo del Monferrato. I suoi discendenti lo concedettero in feudo ad alcune famiglie dominanti territorio di Montiglio ed anche ai Radicati.Per gli stretti legami storici con Cocconato il piccolo paese è l’unico comune ammesso al Palio dal 1990.
Colori: rosa e azzurro I borghigiani di Moransengo nel 1990 scelsero l’abbinamento di questi due colori durante la fondazione del borgo, poiché trovarono all’interno della cappella di San Grato (la Chiesetta più antica del paese di origine romanica), posta all’interno del Castello, un affresco con raffigurato un vessillo di color rosa e azzurro; in origine i colori erano rosso e blu (oggi sono rappresentati nel gonfalone del Comune). Il borgo Moransengo prende il nome dal paese stesso, anche se negli ultimi anni, i borghigiani hanno scelto di chiamarsi “Principato di Moransengo” per dare più importanza al piccolo Comune.
IL PALIO DI COCCONATO E LA FESTA DELL’ACCIUGA
Il Palio di Cocconato nacque nel 1970 come sfida tra i borghi del paese e sulle ali di antiche leggende legate alla storia medievale del luogo, quando i Conti Radicati giocavano un ruolo di grande importanza tra le contese dei Marchesi del Monferrato, Asti e i Savoia. Le cronache del tempo narrano che un incendio divampò nel castello e per spegnare le fiamme i Cocconatesi iniziarono una generosa colonna verso la valle in cui scorreva il ruscello: caricando botti d’acqua sui dorsi degli asini contribuirono a salvare la roccaforte. Per ringraziare della collaborazione, i Conti Radicati indissero un torneo al centro del quale vi era una corsa di asini e in premio il vessillo del Casato. Con il trascorrere del tempo la manifestazione ha assunto un carattere di rievocazione storica.
La particolarità del Palio degli Asini di Cocconato consiste nel modo di conduzione degli animali: non sono cavalcati, ma incitati da due membri del borgo di appartenenza. Uno dei due tira l’animale dalla cavezza, l’altro lo incita cercando d’impedire il sopravanzare degli altri borghi.
Al vincitore l’onore e l’ambito drappo, all’ultimo classificato la “saracca”.
I borghi partecipanti erano in origine dieci: Borgo Airali, Borgo Brina, Borgo Colline Magre, Borgo Cortile, Borgo Freccia, Principato di Moransengo, Borgo Piazza, Borgo San Carlo, Borgo Torre e Borgo Tuffo, ma a oggi solo otto sono ancora esistenti.
La manifestazione del Palio è iscritta dal 2002 alla Federazione Nazionale Giochi Storici, membro effettivo del Consiglio di Federazione.